Anche ANFFAS presente alla visione del “Don Chisciotte”

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nffas Schio in trasferta a Marano Vicentino. Venerdì 15 marzo un gruppo di operatori e persone frequentanti il centro diurno hanno partecipato ad un’iniziativa promossa dal Comune di Marano nell’auditorium, realizzata all’interno del progetto “Abilmente” di ENGIM Thiene (Formazione orientamento cooperazione lavoro). Lo spettacolo che il gruppo ha avuto il piacere di vedere e gustare è stato “Don Chisciotte, storie di ordinaria inclusione”. Musica, parole ed immagini che hanno raccontato il sogno dell’inclusione. La visione del cortometraggio, che è arrivato al secondo posto del Festival del Cinema Nuovo, è stato interpretato da Alberto Gnata, ragazzo con la sindrome di down, che ha emozionato e fatto riflettere il pubblico del teatro comunale, che ha colto tutti di sorpresa portando in modo divertente le avventure del cavaliere Cervantes. Combattente contro i mulini a vento, che altro non sono che il futuro che incombe con la sua tecnologia,e i valori veri della vita e della cavalleria, piano piano cancellati dal materialismo dilagante che non lascia spazio all’immaginazione ed ai sogni.

“Il problema non è morire, è smettere di sognare”, sosteneva l’eroe spagnolo e Marta Rigo dottoressa psicologa, colonna portante di Abilmente, che si occupa di accompagnarti ragazzi diversamente abili verso il momento del lavoro.
Un spettacolo che ha incantato il gruppo Anffas di Schio: “Ecco cosa conta per noi: continuare a credere si nostri sogni di inclusione una chiamata al coraggio di sfidare i numerosi mulini a vento del pregiudizio e dello stereotipo. Un invito a non perdere mai la voglia di sognare in un mondo che accoglie e valorizza le differenze, dove non ci sono eroi invincibili ma cavalieri erranti e fedeli scudieri. Per noi, ragazzi ed operatori dell’Anffas, è stato toccante ed emozionante la lettura di alcune parti della Dichiarazione universale dei diritti umani intervallate da alcune significative canzoni dirette da Silvia Gavasso. Per non dimenticare quei diritti che fanno parte della natura umana, che sono proprio dell’uomo. Negare questi diritti a qualcuno significa non trattarlo o riconoscerlo come persona! Per questo – spiega Elena Reghelin, educatrice presso Anffas – cartelloni riportanti parole discriminatorie sono stati strappati dai ragazzi come simbolo di lotta per l’integrazione. L’assemblea è stata coperta di luminosi palloncini portando speranza a un futuro sesso incerto e che fa un po’ paura. Ringraziamo Marta, gli attori e la nostra operatrice Luisella Viero che, come consigliera comunale, ha dato voce ai nostri pensieri”.

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