Arte ed emozioni
alla mostra di Demio

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alazzo Fogazzaro a Schio espone, curata da Vittorio Sgarbi, una interessante mostra sulle opere di Giovanni Gualtieri, conosciuto come Demio. Il pittore nasce proprio a Schio attorno al 1505 e muore a Vicenza verso il 1570. Coetaneo del Palladio, riceve dal grande architetto l’elogio a «huomo di bellissimo ingegno». Demio pur trovandosi a lavorare circondato da giganti della pittura dell’epoca -Tiziano, Paolo Veronese, Battista Franco, Tintoretto- si distingue per il desiderio di stupire e per un’inquietudine che arricchisce le sue opere di sensibilità, sguardi e stili molto diversi fra loro.

Un nostro nutrito gruppo di operatori, persone con disabilità e volontari hanno visitato questa bellissima mostra. L’arte con quella sua intrinseca capacità di dialogare con lo spettatore riesce ad essere strumento ineguagliato di crescita, riflessione, ricchezza. Nella disabilità, soprattutto intellettiva, pesa spesso l’idea comune di proposte legate al tempo libero e alla socializzazione “pensate ad hoc”.  Quando invece diventa nostra l’idea che ognuno di noi,  indipendentemente dalle capacità cognitive può accedere, apprezzare e godere (a modo proprio, come realisticamente capita sempre a tutti) di quanto offre il contesto culturale o ricreativo e celebriamo un evento senza distinguerne in alcun modo i partecipanti, allora, stiamo contribuendo a fare cultura e integrazione sociale, riconoscendo nell’altro, senza pregiudizi, identiche opportunità.

Davanti ai bellissimi quadri del Demio, accompagnati dalle precise spiegazioni della guida, ognuno di noi che eravamo lì ha ascoltato, capito, partecipato. Le emozioni dell’arte sono soggettive e così le suggestioni e il dialogo che le opere sanno tessere con lo spettatore. Ho visto sguardi rapiti, sentito domande precise, incrociato occhi emozionati. E dopo la mostra la serata è continuata con un lungo aperitivo-cena al bar… che tra amici qualche sera si fa così!

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